Viaggio al centro della Terra, un viaggio nel mito.

Viaggio al centro della Terra (1959) di Henry Levin è la prima trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo di Jules Verne. Nonostante le numerose differenze che lo allontanano dal romanzo, il film restituisce con grande efficacia l’atmosfera avventurosa descritta dallo scrittore, soprattutto grazie alle magnifiche scenografie di  Lyle R. Wheeler e gli effetti speciali di Lenwood Ballard Abbot, James B. Gordon e Carl Faulkner.

I dinosauri che la squadra di esploratori incontra durante il viaggio verso il centro del pianeta non sono quelli descritti da Verne, ossia un Ittiosauro e un Plesiosauro, ma un branco di Dimetrodonti e un improbabile camaleonte rosso gigante, così descritto nel sensazionalistico trailer dell’epoca.

Tralasciando quest’ultimo essere scaturito dalla fantasia degli sceneggiatori, il branco di Dimetrodonti che cerca di sbranare la bella Carla (Arlene Dahl) è formato in realtà da iguana rinoceronte a cui una squadra di abili truccatori ha applicato sulla schiena alte creste spinose. Riprese mentre si muovevano su un set preparato ad arte, con caverne e montagne ricreate in miniatura, le iguana
venivano poi proiettate su schermi posti sul fondo della scena su cui si muovevano gli attori in carne e ossa, ovviamente ingrandite centinaia di volte. L’effetto finale era quello di grossi mostri che si muovevano in libertà, non più a scatti come accadeva con i modellini ripresi con la tecnica stop-motion. Non si trattava certo di una tecnica nuova, visto che i “slurpasauri”, come vengono chiamati in gergo questi rettili truccati da dinosauri, venivano già usati fin dagli anni Trenta, ma qui l’uso del colore e del cinemascope li ha resi davvero sensazionali.

                                 

Anche se la critica dell’epoca li trovò abbastanza datati e ridicoli, il pubblico dimostrò di gradirli garantendo al film un discreto successo. Il ricorso a questa tecnica, decisamente più economica dei costosi modellini da animare in stop-motion, ci spiega la scelta degli sceneggiatori di non mostrare le specie citate nel romanzo: per quanto bravi fossero i truccatori assoldati dalla Twentieth Century Fox non sarebbero riusciti a trasformare delle lucertole o delle iguane in Ittiosauri e Plesiosauri, ossia in creature marine dalle grosse pinne e dal lunghissimo collo.

Nonostante la nomination all’Oscar per gli effetti speciali Viaggio al centro della Terra non riuscì a vincere l’ambita statuetta, che quell’anno andò a Ben Hur.

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